Una nostra cliente aveva proposto domanda giudiziale avanti al Tribunale di Pisa ai fini della condanna di una nota Banca alla restituzione di somme in relazione e dipendenza di poste passive indebite applicate nel corso del rapporto.
Il Tribunale di Pisa, pur dichiarando la nullità parziale del rapporto, aveva però rigettato la sua domanda, condannandola al pagamento delle spese di causa alla controparte che aveva regolarmente onorato.
Interposta impugnazione contro tale decisione, la Corte d’Appello di Firenze aveva accolto in toto le ragioni della nostra assistita condannando l’Istituto di Credito al pagamento al capitale ed alle spese liquidate per il doppio grado di giudizio.
La Banca però, pur non impugnando la sentenza - che diventava così definitiva -, corrispondeva il capitale e le spese legali liquidate con tale decisione, ma si rifiutava di rimborsare quanto già versatole in forza della sentenza di primo grado, assumendo la legittimità del suo comportamento non essendosi i Giudici d’Appello pronunciati al riguardo.
A quel punto non è rimasta altra scelta che far ricorso al Giudice di Pace competente per territorio (in questo caso Lucca) ai fini del rimborso dell’importo in questione (euro 4.341,19) chiedendo ed ottenendo un decreto ingiuntivo provvisoriamente esecutivo.
Contro tale decreto la Banca - dopo aver regolato la somma ingiunta, gli interessi e le spese legali liquidate -, ha interposto opposizione.
Dopo poco meno di tre anni si è concluso il giudizio di opposizione nel quale il Giudice di Pace di Lucca, nel richiamare numerosa giurisprudenza di legittimità che legittima anche la separata richiesta di restituzione di quanto corrisposto con ricorso al decreto ingiuntivo -, ha rigettato l’opposizione dell’Istituto di Credito, condannandolo alle spese di causa.