Il 2024 si apre con una condanna della Banca di Pisa e Fornacette da parte dell’ACF (Arbitro per le Controversie Finanziarie) a risarcire i nostri clienti di poco meno di 50.000,00 euro che a suo tempo avevano impiegato, su indicazione (e sollecitazione) dei dipendenti di tale Istituto di Credito, sulle note azioni illiquide.
In particolare l’ACF, con decisione del 4.1.2024, ha accolto la nostra domanda rilevando che: “Nel merito dei fatti occorsi non può non rilevarsi che, a fronte delle specifiche contestazioni dei Ricorrenti relative alla fase genetica dell’investimento (omessa informativa circa le caratteristiche delle azioni, omessa raccolta della profilatura MIFID e inappropriatezza/inadeguatezza delle operazioni), l’Intermediario si è limitato ad eccepire, nella sostanza, quanto sopra riportato. Il che, all’evidenza, non fa venir meno, né revoca in dubbio, la fondatezza degli addebiti mossi da parte attorea con riguardo al momento genetico degli investimenti posti a base della domanda di ristoro formulata, con la conseguenza che essa va accolta”.
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