Ottenuta una nuova decisione positiva avanti all'ACF (Arbitro per le Controversie Finanziarie) contro la Banca di Pisa e Fornacette per le note azioni (illiquide) che ha venduto a migliaia di risparmiatori.
Ancora una volta infatti l'ACF, aderendo alle nostre contestazioni sull'operato della Banca di Pisa e Fornacette che avevamo sollevato per un cliente che nel 2015 aveva acquistato tali azioni, ha dichiarato l'Istituto di Credito tenuto al rimborso di quanto investito, oltre rivalutazione monetaria e interessi.
In particolare, l'ACF ha motivato il suo convincimento rilevando che "il titolo in lite rientra in ogni caso, quoad rationem, tra gli strumenti finanziari emessi da una banca, a cui si correlano gli obblighi di cui agli artt. 21 e seguenti del TUF”, con l’effetto che “l’intermediario che colloca proprie azioni è soggetto alle regole di condotta previste dagli art. 21 e 23 del TUF, come precisato dall’art. 25-bis del TUF, nella formulazione in vigore all’epoca dell’operazione” (cfr. Decisione n. 1459 del 06/03/2019). Essendo nel caso di specie l’art. 25-bis del TUF pienamente vigente all’epoca dell’operatività controversa (anno 2015), sussisteva al tempo il conseguente obbligo per l’Intermediario qui convenuto di osservare le specifiche previsioni in materia di prestazione di servizi d’investimento, del che tuttavia non vi è alcuna idonea evidenza in atti, il che radica di per sé la sua responsabilità sotto il profilo risarcitorio ...".
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